Genitori "snaturati"

In questi giorni di sole la campagna è piena di cinguettii e tutta la natura sembra voler cantare che l'inverno è stato lungo ma è finito. A guardarsi intorno si avverte che ogni foglia e ogni filo d'erba racconta tutto quello che non ha potuto dire. Sembra un incontro tra amici dopo tanto tempo. Come se il freddo e la pioggia avessero isolato ogni elemento nel suo piccolo spazio che ora si è dilatato al calore del sole riunendo ogni singola parte in un meraviglioso girotondo.
Quanto si perde di tutto questo nella vita che conduciamo in questa società? I bambini non vedono quasi mai la nascita di un cucciolo, non hanno quasi mai contatti quotidiani con la natura, la maggior parte non ha modo di piantare ciò di cui si nutre. Si è persa la semplicità. Non si riesce ad apprezzare l'essenziale. Tutto questo può sembrare poca cosa ma ci condiziona enormemente, anche nell'essere genitori. Non avere questo contatto intimo con la natura,  ci fa perdere di vista    l'importanza dell'attesa. La capacità di non intervenire, di rispettare i tempi, di stare a guardare e ad ascoltare, di essere "passivamente attivi". Siamo sempre intenti nel programmare, progettare, realizzare. I bambini invece non fanno che scoprire. I bambini, semplicemente, sentono. Ascoltano ciò di cui hanno bisogno e lo pretendono. Ma non per prepotenza. Un neonato che vuole stare attaccato alla mamma non la sta manipolando. Semplicemente sa che è ciò di cui ha bisogno per sopravvivere. I bambini sono perfetti, come la natura. Una creatura appena venuta al mondo è fatta di purezza divina. Ciò che dobbiamo fare è solo amarla. Starle vicino, assecondare i suoi bisogni. Non ci sono regole e ogni genitore troverà il suo modo di essere tale, ma io credo che una cosa sia importante per tutti, indistintamente: fermarsi. Lasciarsi catturare dallo stupore e dalla gioia di avere un bambino, concederci il tempo di conoscerlo e di farci conoscere, dialogare con lui fin da subito, con la vicinanza, con le carezze, con la voce. Un bambino è un miracolo da assecondare nel suo divenire. Può sembrare molto faticoso (e a volte lo è!) ma io sono certa sia necessario. Rispondere ai bisogni di un bambino è naturale, non è  un modo di viziare. E sono certa che sia anche una necessità di chi gli sta accanto. Spesso le mamme mi dicono di essere combattute tra ciò che sentono di fare e ciò che gli viene detto di fare. Io penso che se non ci siamo estinti (nonostante tutto!) è perché istintivamente sappiamo come allevare i nostri cuccioli, come lo sanno gli uccelli e le mucche. Quello che tendiamo a dimenticarci è proprio questo. Non servono esperti, serve la presenza. Serve spogliarci di tutti gli orpelli, dimenticare come dovrebbe essere e imparare a costruire come vogliamo che sia, per noi e i nostri figli. Per dirla con le parole di Alessandra Bortolotti:  "...Si può scegliere di essere genitore e non soltanto di farlo. Si può scegliere di mettersi in discussione ogni giorno e di crescere con i figli in nome dell'affettività e del rispetto dei bisogni di tutti; per allevare esseri umani che mettano al primo posto nella loro scala di valori le relazioni affettive e l'espressione libera dei sentimenti." E se poi prendono il vizio? Tanto di guadagnato! :)
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